Con il DL n. 104/2020 (“Decreto Agosto”) è stata prevista l’introduzione della sospensione dell’ammortamento, con cui si fa riferimento alla facoltà delle imprese di non effettuare fino al 100% dell’ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali, mantenendo di conseguenza il loro valore d’iscrizione come risultante dall’ultimo bilancio approvato.

In virtù dell’estensione operata dal decreto Milleproroghe 2023, la sospensione dell’ammortamento, introdotta nel 2020 in via straordinaria, è stata estesa anche sull’esercizio del 2023.

Tale procedimento lascia inalterati gli ammortamenti civilistici e permette la deduzione fiscale dell’ammortamento sospeso, con il conseguente obbligo di gestire la fiscalità differita.

Dal punto di vista civilistico, occorre stanziare una riserva indisponibile che si “libera” progressivamente in ragione del recupero degli ammortamenti sospesi al termine del periodo di ammortamento.

Dal punto di vista operativo, l’estensione della sospensione al bilancio del 2023 non implica criticità nel caso in cui operi sul solo esercizio del 2023 o nel caso in cui la sospensione sia totale in uno o più degli esercizi precedenti dall’anno 2020 all’anno 2022.

Tuttavia, diverse problematiche si incontrano laddove si incroci con la sospensione nei bilanci dal 2020 al 2022 in presenza di sospensione di entità diversa tra i vari esercizi e/o sopravvenga l’impossibilità di allungare la vita utile.

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