Ovvero “scienza delle connessioni” fra comportamento sociale, mutamento socioeconomico, mutamento sociopolitico, mutamento dell’economia e delle istituzioni. Sempre di più, ritengo sia necessaria la costituzione di un laboratorio di idee per la stesura di un grande e nuovo programma politico che sappia incrociare le esigenze dei cittadini, le istituzioni e l’economia. Ovvero una sorta di rifondazione della politica che unisca lo stato al territorio, alla sicurezza e alla socioeconomia.

Oggi sappiamo che le istituzioni e la burocrazia cambiano lentamente e tale lenta dinamica è diventata un ostacolo dispendioso, mentre la società e gli uomini sono profondamente cambiati e velocemente cambieranno: tutti cercano velocemente la qualità della vita … in questa vita!  Compito della nuova politica, è capire questo desiderio di cambiamento e dirigerlo. Bisogna comprendere e studiare quello che sta accadendo, per poi velocemente inserirlo come base di un programma politico -formativo anch’esso in mutazione continua e all’unisono con il cambiamento sociale.

Insomma, “sociologia moderna applicata”, ovvero “scienza dinamica delle connessioni”, fra mutamento sociale, mutamento economico, mutamento delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. La sociologia moderna mantiene inscindibilmente insieme, istituzioni, processi e bisogni sociali, quindi, in accordo con Braungart e Kimmerling, non possiamo non tenerne conto nell’ azione politica.

Anche la sociologia del secolo passato, quella di Comte, Tocqueville, di Pareto, di Weber, non disgiungeva la dimensione politica dalle altre dimensioni della vita sociale (stato, governi, cultura, consuetudini, educazione, territorio, localizzazione, risorse, economia, creatività). Quindi, ancora più di ieri, per ottenere l’approvazione sociale della guida politica è necessario comprendere i bisogni che l’umanità chiede a gran voce. Di qui, la necessità di sviluppare la formazione un programma formativo/politico e divulgarlo a partire dalle scuole. Programma formativo che rispecchi e rispetti questi bisogni, un programma politico di cambiamento dello stato, un programma politico sicuramente rivolto a un futuro che non abbia, né i germi e né i contenuti degli errori socioeconomici del passato.

Con il contributo di Prof. Antonio Romano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *